A partire dal 1974, la voce “omosessualità” viene eliminata dal Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM). L’Organizzazione Mondiale della Sanità descrive l’omosessualità come una variante naturale del comportamento sessuale umano. Nessuna terapia può essere messa in atto per modificare l’orientamento sessuale.
L’orientamento sessuale non riguarda solo l’attrazione affettiva e sessuale, ma anche il profondo senso della propria identità, che si muove lungo un continuum che va dall’orientamento eterosessuale a quello omosessuale, con una moltitudine di sfumature e varianti.
Nella costruzione della propria identità, il Coming Out è il processo di affermazione della propria diversità sessuale rispetto al pregiudizio sociale che stabilisce una norma eterosessuale ed è rivolto verso se stessi e verso gli altri e la società.
Spesso le persone LGBTQI+ non fanno coming out perché vivono la loro omosessualità come un disvalore, anche a causa dell’omofobia è quell’insieme di pregiudizi, atteggiamenti, comportamenti e opinioni discriminatori nei confronti di gay e lesbiche.
Dal momento che è molto diffusa, l’omofobia genera nelle persone LGBTQI+ una serie di effetti sul piano sociale, tra cui: le molestie verbali e fisiche, la sopportazione di pregiudizi diffusi nei più diversi ambienti sociali e professionali, le discriminazioni personali o istituzionalizzate, fino alle campagne anti-gay portate avanti da alcune organizzazioni politiche o culturali.
L’omofobia interiorizzata è l’accettazione conscia o inconscia di tutti i pregiudizi, le etichette e le discriminazioni di cui le persone LGBTQI+ sono vittime. Una persona che fin dall’infanzia ha sentito intorno a sé atteggiamenti negativi nei confronti dell’omosessualità è naturalmente portato a interiorizzare parte di tutto ciò, finendo per sentirsi “sbagliata” in quanto omosessuale. Chi è affetto da omofobia interiorizzata ha difficoltà ad accettare serenamente il suo orientamento sessuale, fino alla negazione. Col tempo può sviluppare ansia, depressione, problemi con l’alcol e con il cibo, ansia sociale e disturbi sessuali.
Presso il Centro Psicologia Monterotondo si può intraprendere un percorso con terapeuti specializzati nelle tematiche LGBTQI+. Il percorso terapeutico può essere individuale o di coppia.
Anche le coppie omosessuali, infatti, devono confrontarsi con questioni importanti come quelle dell’omofobia e dell’omofobia interiorizzata. Un’altra difficoltà può essere l’accettazione della coppia da parte delle famiglie di origine. Inoltre, possono affrontare momenti di crisi in assenza di riferimenti comportamentali definiti circa i ruoli, la gestione organizzativa ed economica, i patrimoni, gli obblighi sociali, la genitorialità. Per gestire con consapevolezza tali questioni un supporto terapeutico specializzato può essere una risorsa preziosa per la coppia omosessuale.