Costellazioni Familiari: dalla comprensione alla rigenerazione

Costellazioni Familiari Centro Psicologia Monterotondo

Ciascuno di noi fa parte di una famiglia con cui vive e a cui è legato, che lo voglia o meno. Spesso continuiamo a ripetere conflitti e malesseri nelle nostre esperienze, oppure portiamo sulle spalle pesi che non ci appartengono. O anche, viviamo a nostra insaputa il tragico destino di un familiare, scomparso da tanto tempo e mai conosciuto. Tutte queste dinamiche ci legano in modo negativo alla famiglia, impedendoci di guardare in avanti con forza gioiosa e di avere successo nella nostra vita.  (Bert Hellinger)

Scoperte che ci mettono in moto

Le costellazioni familiari sono un potente metodo per riconoscere gli intrecci e i collegamenti presenti nella propria famiglia di origine o nella propria famiglia attuale. Serve a orientarsi verso una soluzione per giungere a una profonda e definitiva comprensione della nostra storia familiare. Si ricontattano radici profonde spesso dimenticate, omesse o rifiutate che condizionano i nostri comportamenti, reazioni, eccetera.

Ci muoviamo verso l’accoglimento di quello che si è ricevuto in quanto figli: per come è, senza giudizio, ancoraggi al passato e rivendicazioni; e per come può essere, ovvero un dono elargito esclusivamente in base a ciò che i nostri antenati e genitori hanno ricevuto. Si riceve nel bene e nel male. Infatti molte volte tale sistema ci conduce all’accettazione e alla gratitudine esclusivamente per il fatto di essere al mondo e di aver ricevuto in dono la Vita. Solo la comprensione può consentire all’amore di fluire nuovamente mettendo finalmente in collegamento i membri del proprio sistema familiare.

I presupposti teorici delle Costellazioni Familiari

Il metodo delle Costellazioni fu sviluppato per la prima volta dal terapeuta tedesco Bert Hellinger. Egli vide chiaramente come l’individuo fosse parte di un insieme più grande, il sistema familiare o albero genealogico. L’individuo poteva essere accompagnato a vedere come i suoi comportamenti, sentimenti e atteggiamenti individuali dovessero essere compresi nel contesto di questo gruppo più ampio.

Esistono in ogni sistema familiare leggi inconsce che operano inconsapevolmente, che Hellinger sistematizza in tre grandi ordini: Appartenenza, Equilibrio e Ordine. La sofferenza di solito sorge quando un membro della famiglia viola inconsapevolmente queste leggi arcaiche. Si evidenziano, pertanto, dei blocchi, degli “irretimenti” che producono uno stallo del sistema. Il sistema non può evolvere se non riproducendo un meccanismo, vecchio, automatico, che agisce senza troppa consapevolezza. Ci si allora trova in uno stato di “presunta impossibilità”. Ci sentiamo tirati verso il basso, con un calo di energie, creative, fisiche; un blocco che si manifesta nei diversi contesti dell’agire quotidiano, famiglia, coppia, lavoro, amicizie.

Lo svolgimento pratico di una sessione di Costellazioni Familiari

Il mettere in evidenza queste violazioni è la finalità delle costellazioni familiari. Chi mette in scena la sua costellazione usa il gruppo per evidenziare le violazioni. Il costellante sceglie tra i partecipanti del gruppo delle persone che rivestano il ruolo di rappresentanti della propria famiglia. Li posiziona nella stanza in relazione tra loro in base al suo sentire del momento. In questo modo si crea un modello vivente del sistema familiare.

I rappresentanti sono liberi di muoversi e di dire quello che sentono essendo entranti in sincronicità con chi stanno rappresentando. Questo accade perché esiste un potente campo energetico che guida i movimenti dei rappresentanti e consente loro di avere accesso a tutte le informazioni essenziali del campo sistemico. Le costellazioni sono solitamente svolte con un gruppo di persone, in cui i membri del gruppo svolgono il ruolo di rappresentanti. Tuttavia, il metodo funziona anche in sessioni individuali in cui è possibile attraverso la lettura del proprio albero genealogico avere consapevolezza dei blocchi e dei cortocircuiti del proprio sistema.

Dalla comprensione alla rigenerazione: una chiarezza che ci “cura”

Questo lavoro scopre in modo reale qualsiasi dinamismo familiare distruttivo che potrebbe essere inconsciamente presente. Bisogna però ribadire qualcosa di fondamentale. Le costellazioni familiari non si limitano solamente a sciogliere quegli intrecci familiari bloccanti e depotenzianti per la persona, ma principalmente attivano potenti movimenti di rigenerazione e scoperta.

Finalmente si può trovare un nuovo equilibrio più naturale e salutare per l’intero sistema , in cui l’amore tra i suoi membri può fluire di nuovo e in modo più consapevole. Promuovendo il sostegno e la facilitazione piuttosto che l’impossibilità o il pericolo. Cosa fa in tutto questo il costellatore? Il costellatore ci fa capire le leggi collettive inconsce che operano all’interno di un sistema familiare. Ci aiuta a sintonizzarci con leggi superiori che ci portano oltre la famiglia personale e individuale, e ci mette in contatto con un’altra dimensione, in cui tutti noi siamo una cosa sola. Questo ha un immediato effetto curativo non solo su di noi, ma su tutti quelli che ci sono vicini. Capire ci permette di rigenerarci.

Un disturbo diffuso: l’attacco di panico

Un attacco di panico è un episodio in cui un soggetto esperisce un’intensa paura, accompagnata da sensazioni corporee e mentali spiacevoli, difficoltà di ragionamento e un senso di catastrofe imminente. La paura di morire, di perdere conoscenza, di comportarsi in modo strano e/o urlare, di perdere il controllo o di impazzire sono comuni nei soggetti cui viene diagnosticato il disturbo attacco di panico (DAP).

Quando può verificarsi un attacco di panico

Il Disturbo di Panico è una patologia molto discussa e comune, che abbiamo già affrontato in modo approfondito in un articolo del maggio scorso. Viene diagnosticato con una frequenza doppia nelle donne rispetto agli uomini (Apa, 2013) ma i sintomi sono simili nei due sessi.

Il primo attacco di panico si verifica tra l’adolescenza ed i 30/35 anni, spesso in coincidenza con un periodo di forte stress o di situazioni quali: a) instabilità della famiglia originaria che determina insicurezza sotto forma di sensazione di non essere in grado di affrontare i pericoli della vita; b) eventi incentrati sulla separazione come il divorzio, l’allontanamento dalla famiglia per ragioni di lavoro o altro; c) fattori stressanti esterni: malattia o morte di una persona cara, una malattia, problemi relazionali, problemi finanziari, perdita o pressioni sul lavoro, eventi imprevedibili, ecc.; d) fattori stressanti interni cioè il nostro modo di pensare, di gestire un problema, ecc.; e) familiarità: studi dimostrano che se l’età di esordio del disturbo di panico è inferiore ai 20 anni, i parenti di primo grado hanno una probabilità venti volte maggiore di sviluppare lo stesso disturbo.

Come può manifestarsi un attacco di panico

Intensità e frequenza dell’attacco di panico sono variabili. Ad esempio possono avere luogo una volta a settimana manifestandosi regolarmente per mesi, o possono essere più brevi ma comparire tutti i giorni; ancora, possono trascorrere lunghi periodi senza attacchi o con episodi meno frequenti. Le crisi di panico improvvise durano tendenzialmente tra i 10 ed i 20 minuti dove l’individuo prova angoscia e, subito dopo, può provare debolezza rimanendo in uno stato di ansia.

Spesso, al verificarsi del secondo episodio, il soggetto inizia a temere che si verificheranno altri episodi divenendo ansioso e apprensivo e sviluppando un modello di comportamento evitante. Il soggetto tende ad evitare le situazioni in cui potrebbe presentarsi un attacco ed in cui è difficile attuare una fuga. Ogni nuovo episodio di panico incrementa la lista di un altro ambiente pericoloso e, in casi estremi, la persona finisce con il chiudersi in casa.

La persona può esperire stati di ansia anticipatoria che, come è noto, facilita l’insorgenza del panico. I soggetti che hanno crisi di panico sono bisognosi di una presenza rassicurante, di una persona fidata che intervenga qualora ne avessero bisogno. Va evidenziata l’importanza dei fattori relazionali sul mantenimento del disturbo: la coppia di un paziente con disturbo di panico si riduce talvolta a una relazione in cui il disturbo dell’uno è strumentale alla necessità di controllo e di vicinanza dell’altro.

Come trattare un attacco di panico

I protocolli di trattamento psicoterapico per il disturbo di attacchi di panico sottolineano l’importanza di una ristrutturazione delle credenze e valutazioni del problema; si interviene quindi anche con una buona psicoeducazione. Fra le opzioni, la terapia cognitivo comportamentale utilizza tecniche che possono essere impiegate durante il trattamento: l’esposizione enterocettiva, l’esposizione in vivo, l’utilizzo della flash card e la tecnica del rilassamento muscolare progressivo di Jacobson.

Durante il seminario che si terrà il 12 Gennaio 2019 presso il Centro Psicologia Monterotondo, avremo modo di parlare insieme dell’ansia e degli attacchi di panico ma soprattutto avremo modo, insieme, di sperimentare una prima seduta della tecnica del Rilassamento Muscolare Progressivo. Consideriamo come punto di partenza il fatto che il corpo sia entrato a far parte della pratica della psicoterapia. Ciò indica che il nostro corpo è fonte inesauribile di microscopici segnali che, se ascoltati e accolti, possono divenire un potenziale considerevole per la conoscenza di noi stessi, dei nostri limiti e dei nostri punti di forza.

Soma e psiche seguono il principio dei vasi comunicanti, dunque le conseguenze di una scorretta interpretazione delle emozioni e delle sensazioni si riversa sul nostro fisico. Quando la nostra intimità è, per così dire, bloccata, i nostri muscoli diventano tesi, contratti e la respirazione è superficiale e ridotta al minimo. Naturalmente questa situazione di blocco è tendenzialmente inconsapevole. Attraverso un lavoro di decontrazione dei muscoli e della respirazione, segnali, emozioni e sensazioni passano ad un livello di consapevolezza, divenendo così più ricettivi nei confronti di noi stessi.

Rilassamento Muscolare Progressivo: una presentazione gratuita sabato 12 gennaio presso il Centro Psicologia Monterotondo

Il rilassamento muscolare progressivo è una tecnica di rilassamento attivo basata sull’alternanza contrazione/distensione dei muscoli. L’origine è da rintracciarsi cinquanta anni fa, quando Jacobson ha pubblicato la prima edizione degli studi relativi alla tecnica di rilassamento. Il training è uno dei metodi più semplici ed efficaci per contrastare la condizione di stress e promuovere la propria salute psicofisica. Si basa sul presupposto che i processi mentali e le emozioni siano associati a manifestazioni neuromuscolari che alterano il normale tono di riposo.

Ogni pensiero, ogni percezione, ogni emozione si correla ad una modificazione del tono muscolare, coinvolgendo globalmente tutto il sistema nervoso, endocrino e muscolare. Attraverso il training di rilassamento muscolare possiamo imparare quali sono le tensioni presenti nel nostro corpo e che si riflettono nella nostra mente. Le fasi del training di rilassamento muscolare possono essere così elencate:

1) allenamento a percepire la tensione muscolare attraverso esercizi di contrazione e decontrazione;

2) addestramento a riconoscere quando i muscoli non sono completamente contratti o completamente distesi;

3) fare esperienza circa la condizione di mente passiva.

Due sono le finalità del training di rilassamento:

  1. indurre delle modificazioni sul sistema neurovegetativo attraverso esercizi di contrazione-decontrazione muscolare. Questo processo è sostenuto dalla tesi che la distensione muscolare induce quella mentale. L’esperienza di mostra che la distensione della muscolatura apporta una sensazione di calma. Quando si raggiunge lo stato di rilassamento si verificano effetti positivi anche a livello cardiorespiratorio. Di conseguenza la concentrazione di adrenalina nel sangue si abbassa e si produce uno stato di calma;

  2. altro obiettivo che si pone il training è quello della generalizzazione, ovvero l’autocontrollo e la gestione delle proprie tensioni in condizioni di vita quotidiana. Una volta appresi gli esercizi in un setting terapeutico, la persona è competente nel proporlo in qualsiasi circostanza. Questo avviene nel tempo, quando la persona diviene consapevole dei suoi stati. La generalizzazione non avviene per suggestione ma per impegno diretto del paziente.

Workshop Costellazioni Familiari 21-22 aprile

Centro Psicologia Monterotondo – Costellazioni Familiari Workshop 21 – 22 aprile 2018

Il seminario sulle Costellazioni Familiari è a numero chiuso fino ad un massimo di 20 iscritti

Ogni famiglia, come ogni sistema (squadra, gruppo, corpo, ambiente di lavoro, ambiente scolastico, stirpe, razza, nazione, ecc.), possiede delle proprie regole e valori spesso non esplicitati e acquisiti dai componenti del sistema in modo inconsapevole. Il metodo delle Costellazioni Familiari, che rende visibili nello spazio i processi profondi utilizzando persone estranee tra loro, viene utilizzato per la prima volta da Moreno, il medico fondatore dello psicodramma. Bert Hellinger ne ha fatto un metodo di lavoro sulla famiglia.

Con le Costellazioni Familiari vengono portate alla luce le dinamiche nascoste che ci mantengono legati alla nostra famiglia e ci fanno appartenere a quel gruppo: queste lealtà a valori, idee, leggi, del sistema che spesso sono “invisibili”, ci spingono ad attuare dei comportamenti che condizionano sia la nostra vita che i nostri sentimenti. Attraverso la connessione con il Campo Cosciente – la rete di informazioni presente intorno a noi – si può entrare in contatto con informazioni importanti su ciò che disturba o favorisce l’equilibrio nelle relazioni tra i componenti del sistema, migliorando in genere la relazione con se stessi e con il mondo, in un processo graduale e creativo di consapevolezza, accettazione e riparazione.

Indagare su noi stessi

Tramite le Costellazioni Familiari possiamo indagare e cercare soluzioni su:
-Famiglia d’origine e attuale
-Coppia e relazioni
-Separazioni o perdite dolorose
-Situazioni di vita difficili
-Stress, ansia, senso di colpa, aggressività, insicurezza
-Senso di non appartenenza
-Carenza della gioia di vivere
-Situazioni spiacevoli che si ripetono ciclicamente

Ciò che è più grande negli esseri umani è ciò che li rende uguali a tutti gli altri. Qualsiasi altra cosa che dèvi più in alto o più in basso da ciò che è comune a tutti gli esseri umani ci sminuisce. Solo essendo consapevoli di questo possiamo sviluppare un profondo rispetto per ogni essere umano.”

Bert Hellinger

Come si svolge:

Dal gruppo dei partecipanti si scelgono i rappresentanti per i vari membri familiari e si dispongono nello spazio in relazione l’uno con l’altro. Da questo momento i rappresentanti spesso si sentono e si comportano proprio come le persone che rappresentano, benché ne’ il terapeuta ne’ loro stessi abbiano ricevuto alcuna informazione preventiva sui fatti iniziali.
In questo modo, secondo il posto che questi occupano come sostituti di membri familiari, possono essere individuati i legami nascosti e le “lealtà invisibili”.

Il metodo delle Costellazioni Familiari consiste non tanto nel cercare di rimuovere il problema, quanto piuttosto nel facilitare il Protagonista a rivolgersi verso la Soluzione, la quale non può essere anticipata o prevista razionalmente, ne’ indicata, ma deve essere vista o percepita emergere da sé nella dinamica della rappresentazione sistemica stessa. La constatazione della realtà oggettiva, o comunque della realtà relativa al momento presente del sistema stesso, stimola l’accettazione consapevole di nuovi punti di vista. Ed è proprio questa rinnovata consapevolezza ciò che porta alla soluzione, essendo in parte essa stessa “La Soluzione”. Portando l’attenzione alla soluzione, piuttosto che al problema, permettiamo al nostro cuore di aprirsi ad una comprensione più profonda di ciò che siamo veramente. Imparando a vedere “ciò che è”: senza giudicare ne essere giudicati.

Il workshop sarà condotto dallo Psicologo Leonardo Magalotti. Specializzato in Psicoterapia della Gestalt, Psiconcologo, si occupa di nascita delle modalità relazionali e costruzione dei legami nell’infanzia, Video Micro Analisi, Umorismo nella Psicoterapia. Docente al Corso di Formazione in Psicologia Oncologica all’Istituto Regina Elena di Roma. http://www.magalotti.info/#home

Come Partecipare

COSTO 130 EURO DI CUI 50 EURO ALLA PRENOTAZIONE  – Termine ultimo per l’iscrizione 15 Aprile 2018
Per confermare la prenotazione è necessario versare 50 euro come acconto e caparra PRESSO IL CENTRO PSICOLOGIA MONTEROTONDO
oppure attraverso un BONIFICO sul seguente IBAN IT2300760105138200909200910
(poste PayEvolution intestata ad Andrea Di Gennaro- referente del workshop presso il Centro)

Causale ”COSTELLAZIONI APRILE MONTEROTONDO”

Per motivi organizzativa vi preghiamo di inviare ricevuta del pagamento tramite mail digennaro.andrea[at]gmail.com
oppure nome e cognome del/dei partecipanti tramite sms al numero: 328.7962471
Restiamo a disposizione per ogni chiarimento

Dott. Andrea Di Gennaro 328.7962471